Ascoltare la comunità e comunicare il vaccino: la nuova sfida del Comitato di Partecipazione
Negli ultimi mesi è diventato di stretta attualità il Piano di vaccinazione anti Covid-19. Una sfida complessa e cruciale, dal cui successo dipenderà parte della nostra capacità di far fronte alla pandemia e proteggere la salute delle nostre comunità.
Ma sarà sufficiente redigere un piano che distribuisca e renda disponibile la somministrazione del vaccino a tutti, perché la campagna vaccinale vada a buon fine? La risposta sembra non essere così semplice, se si considera che secondo recenti studi il 60% degli italiani si dice non avverso, ma “incerto” e dubbioso nei confronti del vaccino. La sfida dei prossimi mesi non sarà quindi soltanto quella di comprendere gli argomenti dei ‘No-Vax’ e delle persone apertamente ostili al vaccino, ma anche quella di ascoltare attivamente i dubbi di chi non ha una posizione certa e ben definita in merito – e offrire loro risposte chiare e trasparenti perché queste persone possano scegliere di vaccinarsi in tutta tranquillità.
E’ questo il tema a cui ha deciso di dedicarsi il Comitato di Partecipazione della Società della Salute Amiata Senese e Val d’Orcia – Valdichiana Senese, nell’ambito della fase di analisi del contesto del percorso territoriale di Cantieri della Salute. Nel mese di febbraio i membri del Comitato, insieme al direttore della Società della Salute Roberto Pulcinelli, hanno scelto come obiettivo del lavoro di comunità che andranno a costruire proprio quello della comunicazione vaccinale, attraverso la costruzione di una campagna informativa che parta dall’ascolto dei dubbi, delle curiosità, delle necessità di informazioni pratiche e, perché no, delle paure della popolazione del territorio.
Un tema ancor più importante per gli abitanti di questa zona distretto, se si considera che proprio a Chiusi qualche settimana fa era stato lanciato l’allarme variante ‘brasiliana’ del Coronavirus, tenuto sotto controllo grazie al progetto regionale di screening di massa Territori Sicuri.
UNA RICERCA ETNOGRAFICA PER SCONFIGGERE LA PAURA
Nella prima fase di questa sfida, il Comitato è stato affiancato da una professionista esperta in materia: Maria Cristina Manca, specializzata in antropologia medica e salute internazionale. La dottoressa Manca ha lavorato molti anni in contesti di emergenza sanitaria e umanitaria, facilitando i rapporti tra territori e istituzioni nelle pandemie estere di ebola, colera e morbillo, e prendendo parte alla task force di Codogno per Medici Senza Frontiere nel marzo 2020.
Attraverso il metodo etnografico, l’antropologa si è dedicata a una tempestiva ricerca-intervento che ha offerto in 4 settimane un’analisi territoriale della zona Amiata Senese e Val d’Orcia e Valdichiana Senese. L’obiettivo era ed è quello di comprendere quali siano le strategie di diffusione dell’informazione più promettenti per raggiungere le comunità locali; quali siano i principali elementi di ostacolo e quali di incoraggiamento alla libera scelta di vaccinarsi; quali sono le maggiori paure e preoccupazioni; quali sono le aspettative verso il vaccino; se le informazioni messe a disposizione sono soddisfacenti o lacunose; cosa si desidera sapere con maggiore chiarezza; e quali termini tecnici e quali concetti vengono dati per scontati nella comunicazione istituzionale, lasciando sole le comunità locali nel tentativo di farsi un’opinione su un tema tanto complesso e sensibile.
Per rispondere a queste e altre domande Maria Cristina è partita proprio intervistando i membri del Comitato di Partecipazione, nell’ambito di due focus group. A seguire, la ricercatrice ha contattato oltre 100 persone tra responsabili della SdS, medici di medicina generale, Unità Speciali di Continuità Assistenziale, cittadini già coinvolti nella redazione del Piano Integrato di Salute, volontari e membri dell’associazionismo territoriale, docenti e alunni delle scuole superiori, personale e ospiti delle RSA, staff ospedaliero, parroci, popolazione migrante, negazionisti e no vax, persone guarite dal Covid 19.
Quasi una ‘etnografia di massa’ quella realizzata dalla ricercatrice, che lunedì 19 aprile ha consegnato i risultati del suo lavoro al Comitato di Partecipazione perché questo possa farne il punto di partenza per la progettazione del servizio di comunicazione efficace rispetto all’obiettivo di strutturare una campagna vaccinale in grado di raggiungere l’intera popolazione.
I PROSSIMI PASSI NELLA ZONA
Come previsto dal percorso di Cantieri della Salute, un gruppo di lavoro eterogeneo formato dal Comitato di Partecipazione e altri soggetti territoriali interessati, si dedicherà a sviluppare una campagna comunicativa a partire dalle preziose considerazioni della dottoressa Manca. La campagna sarà sviluppata nell’ambito di alcuni workshop di progettazione partecipata che saranno allargati anche ai rappresentanti dei servizi e ad altri membri dell’associazionismo locale e della cittadinanza attiva.
Il gruppo di lavoro sarà supportato nelle fasi di progettazione e test del servizio anche da alcuni attivatori di comunità: delle figure nuove che Regione Toscana formerà gratuitamente nei prossimi mesi, sempre nell’ambito di Cantieri della Salute, per promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte di salute delle politiche locali.
Come posso partecipare?
Invia la tua candidatura come organizzazione!
Il Comitato di Partecipazione cerca associazioni e organizzazioni del territorio che vogliano prendere parte alla progettazione partecipata della campagna di informazione e comunicazione sulla vaccinazione contro il Covid-19.
Invia la tua candidatura come attivatore di comunità!
Tutti possono contribuire a migliorare la partecipazione alle scelte di salute del territorio diventando Attivatori di Comunità volontari e prendendo parte alle attività del progetto dell’Amiata Val d’Orcia e Valdichiana Senese
Clicca qui per candidarti come Attivatore di Comunità
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