La progettazione partecipata in Amiata Senese e val d’Orcia – Valdichiana Senese

Si sono concluse lo scorso mercoledì 23 giugno le attività di progettazione partecipata nella zona Amiata Senese e Val d’Orcia – Valdichiana Senese. Nelle fasi precedenti del percorso, il Comitato di Partecipazione Zonale aveva scelto di dedicarsi alla realizzazione di una campagna di corretta informazione e comunicazione sulla vaccinazione contro COVID-19 coinvolgendo ed attivando i giovani del territorio. Nell’ambito di 4 incontri online, il gruppo di lavoro si è quindi confrontato a partire dai risultati della ricerca commissionata a un’antropologa medica, arrivando a delineare i tratti di una campagna di informazione sulla vaccinazione Covid fondata sull’educazione tra pari (peer education) e sul raggiungimento dei cittadini in piazze e luoghi informali.

 

IL METODO: LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA

Come trovare soluzioni efficaci a un problema complesso? In tanti modi sicuramente, ma mai da soli. Così, in questa fase di lavoro il Comitato e la Consulta hanno adottato il metodo della progettazione partecipativa. Questo metodo, conosciuto anche come “co-design” è un approccio di progettazione dei servizi che parte dal coinvolgimento attivo di tutti i portatori di interesse/stakeholder (associazioni, cittadini, utenti finali, enti locali) con l’obiettivo di garantire che il servizio incontri i bisogni di chi ne beneficia e sia sostenibile per chi lo offre. Una forma di “co-progettazione” insomma, ma diversa dalle modalità dell’omonima procedura di evidenza pubblica già normata dal Nuovo Codice del Terzo Settore.

 

I PARTECIPANTI

Un’attività, questa, che ha un grande potenziale generativo, ma che richiede di chiamare a raccolta attori diversi dagli interlocutori abituali, per godere di punti di vista nuovi e inaspettati. La preparazione agli incontri ha quindi richiesto un grande sforzo di promozione dell’iniziativa e di coinvolgimento da parte dei Comitati di Partecipazione, della Società della Salute e dello staff di progetto. Attraverso la pubblicazione di una manifestazione d’interesse e di un comunicato stampa, l’invio di mail e una serie di contatti telefonici mirati, la sperimentazione ha potuto beneficiare di un panorama ampio ed eterogeneo di partecipanti, composto da associazioni, cooperative, enti locali, reti informali, singoli cittadini. A questi si sono aggiunti anche gli attivatori e le attivatrici di comunità: persone appositamente formate da Cantieri della Salute, che sono state invitate a mettere in pratica le proprie competenze in materia di innovazione sociale e supportare la progettazione in zone geograficamente vicine o attive su tematiche di loro interesse.

 

Un momento della progettazione partecipata in Amiata Senese e val d’Orcia – Vadichiana Senese 

 

Ai quattro incontri di progettazione hanno preso parte 16 persone. In particolare hanno aderito alla manifestazione d’interesse le seguenti organizzazioni: Associazione Diritti Anziani provincia di Siena, Associazione Siena Soccorso, Cooperativa Sociale Il Prato, Associazione Islamica di Monte Amiata, Associazione Pollyanna …uno spazio per la famiglia, Associazione Centro Ricreativo la Bocciofila, Cooperativa Sociale Athena.

 

GLI INCONTRI 

Il Terzo settore è un ponte: con i più giovani, ma non solo. Questa è una delle cose che abbiamo imparato a partire dalla ricerca di Maria Cristina Manca, e che è stata confermata in più occasioni lungo il percorso di progettazione. Spesso alle associazioni, agli Enti del terzo settore e altre reti informali si riconosce un grande potenziale nell’entrare in sintonia con i cittadini e le comunità. Non di rado a questi attori viene riconosciuta la possibilità di giocare il ruolo di “antenne territoriali”, che possono intercettare e interpretare in modo efficace i bisogni delle persone e, nel nostro caso, anche i loro dubbi e perplessità sulla vaccinazione anti-Covid19. Dubbi che la ricerca dell’antropologa Maria Cristina Manca racconta come dinamici e in continuo aggiornamento, e che è quindi importante sondare con continuità (“durante le mie indagini, quando voglio capire cosa sta cambiando nei cittadini di un territorio, cerco di capire in che modo sono cambiate le domande che loro fanno a me”).

Queste domande, secondo la ricerca, variano significativamente in base all’età e non sono limitate alla dimensione della salute individuale (es: “che effetti collaterali può avere su di me il vaccino?”) ma spaziano in domande di ordine generale che riguardano il futuro dei propri cari e delle comunità locali (ad esempio: “cosa potrò fare una volta vaccinato?”, “tra quanto raggiungeremo la copertura vaccinale”?)

 

Alcune delle domande raccolte da Maria Cristina Manca, differenziate per macro fasce d’età 

 

 

Anche per questo, il confronto si è concentrato non solo sulle attività di diffusione dell’informazione, ma anche su una continuativa attività di raccolta dei dubbi irrisolti cui dedicarsi. Nell’ambito dei quattro incontri, il gruppo di lavoro ha quindi esplorato le numerose possibilità per offrire orientamento alle diverse persone presenti sul proprio territorio, muovendosi nel tracciato di due domande fondamentali: “Come potremmo raccogliere le domande e i dubbi della comunità?” e “Come potremmo riportare le informazioni aggiornate sul territorio?”

 

 

La lavagna virtuale usata in uno degli incontri di progettazione 

 

Sulla base di domande come questa, il gruppo di lavoro ha definito i dettagli di un sistema complesso di costruzione di un repertorio di FAQ e di promozione di eventi online e/o in presenza per offrire risposta a vecchie e nuove domande. Un processo continuo di contatto con i cittadini e con le comunità locali, che richiederà il sostegno di tutti gli alleati possibili del pubblico e del privato sociale, a partire dal gruppo di lavoro che si è dedicato alla progettazione.

Nei prossimi mesi, il gruppo di lavoro si dedicherà ad attività di test del prototipo di iniziativa ideata – con l’obiettivo di verificarne la funzionalità e di trarne modelli sostenibili e replicabili, anche grazie a un budget che Regione Toscana ha destinato alla sperimentazione delle nuove progettualità sviluppate nell’ambito di Cantieri della Salute.

 

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